Ce lo suggerisce anche la scienza: sbagliando si impara.
Fin da piccoli apprendiamo a temere l’errore, tanto che per molti l’errore diventa una vera e propria bestia nera, una tortura per cercare di evitare qualsiasi sbaglio e un dramma quando questo succede. Si innescano così il senso di colpa e, spesso, la ruminazione su cosa “avrei dovuto fare” e su cosa “non avrei dovuto fare”, si abbassa l’autostima e si arriva a volte a provare rabbia verso sé stessi.
Ci sono invece studi scientifici che dimostrano in realtà che errare, oltre che a far parte dell’esperienza umana, rappresenta un’opportunità. In uno studio condotto dal Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles è risultato che, quanto la nostra mente rileva un errore, in alcune aree del cervello si attivano dei neuroni il cui scopo è proprio segnalarci l’errore. In questo modo il nostro cervello è molto più attivo di quando non percepisce nessun errore, riconosce che è successo qualcosa di nuovo e lo immagazzina come apprendimento per evitare di sbagliare in futuro.
Uno dei modi con cui noi apprendiamo è proprio per prove ed errori e questo sta alla base anche del metodo scientifico, infatti molte scoperte e invenzioni sono scaturite proprio da errori durante esperimenti e prove. Thomas Edison fece duemila tentativi prima di arrivare a inventare la lampadina, alla domanda di un intervistatore che gli chiedeva come si fosse sentito dopo aver fallito così tante volte rispose: “…in realtà io non ho fallito duemila volte nel fare una lampadina; semplicemente ho trovato millenovecentonovantanove modi su come non va fatta una lampadina.”
Un pensiero diffuso in America è: “sbaglia subito, sbaglia in fretta” proprio perché prima comprendiamo cosa è sbagliato e prima possiamo aggiustare il tiro.
La paura di sbagliare rischia di bloccare i nostri desideri, di metterci in uno stato impotenza. In realtà gli errori ci permettono di apprendere qual è la via migliore per raggiungere in nostri scopi e i nostri obbiettivi facendoci comprendere ciò che non funziona e che va modificato.
Se ci pensiamo bene l’errore più grande è proprio quello di non fare nulla per paura di commettere errori. La paura di sbagliare dipende anche da quel giudice interiore che ci dice che dobbiamo essere perfetti, pronto a fustigarci con severità ad ogni piccolo passo falso. Ma noi possiamo anche imparare ad abbassare la sua voce e imparare invece ad usare la gentilezza con noi stessi, con la consapevolezza che ogni errore ci insegna qualcosa su di noi, fino ad arrivare ad avere gratitudine per gli errori fatti. In fondo noi siamo quello che siamo oggi grazie anche a quelli.
“L’esperto è colui che ha commesso tutti gli errori” (C. Rubbia)